Su di me

Innanzitutto credo sia giusto presentarmi: sono un’insegnante di Religione Cattolica da quasi dodici anni, mi chiamo Mavie; vivo in provincia di Varese, in un paese sulle rive del Lago Maggiore.

 Quando nel 1996 mia madre mi ha suggerito di iscrivermi al corso per insegnanti di Religione, frequentavo il secondo anno della Facoltà di Lettere all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con buoni risultati; passavo gran parte del mio tempo a Milano e seguivo tutti i corsi del mio piano di studi; quando ero a casa mi dedicavo principalmente allo studio.

Ero titubante e non proprio convinta, ma grazie alle insistenze di mamma mi sono iscritta al corso per Insegnanti di religione.

Ho frequentato il corso, che allora era di soli sei mesi, due volte la settimana; ho sostenuto l’esame e ho avuto l’abilitazione, dopodichè ho messo attestato e abilitazione nel cassetto e ho proseguito i miei studi senza più pensarci.

Il 10 ottobre 1998 ho ricevuto una telefonata che mi ha cambiato la vita!

Chi mi chiamava m’informava che in una scuola delle vicinanze mancava l’insegnante di Religione e mi consigliava di chiamare la segreteria per informarmi meglio. Ero piena di dubbi, pensavo di non potercela fare, pensavo che non sarei stata in grado di conciliare lo studio e il lavoro, ma avevo 24 anni e non potevo ancora pesare sulle spalle di mamma e papà, così ho preso il telefono e ho chiamato.

Il lunedì successivo sono andata a Milano presso la Curia Arcivescovile, ho compilato tutti i documenti necessari e il giorno seguente ho preso servizio.

Quel primo giorno me lo ricordo ancora come se fosse ieri!

E da quel giorno sono successe tante cose, in positivo e in negativo. Ho cambiato Facoltà, ed ora frequento la facoltà di Scienze della Formazione Primaria, non posso seguire i corsi perché sono impegnata con la scuola, quindi frequento solo i laboratori e le ore obbligatorie, ma tutto sommato riesco anche a studiare a casa e a dare gli esami; non sono i voti di quando seguivo, ma me la cavo abbastanza bene.

Devo ringraziare mia madre per avermi spronato ad iscrivermi al corso e avermi sostenuto quando ne ho avuto bisogno, ma devo anche ringraziare mio padre, che mi ha insegnato molto di quello che so oggi e mi ha dato preziosi consigli per il mio lavoro.

Ecco perché l’IRC (Insegnamento della Religione Cattolica).

E non sono affatto dispiaciuta di quello che faccio, tutt'altro!!!!

Ho un lavoro che m’impegna parecchio, ma che mi da anche molte soddisfazioni. Ho ancora voglia di fare, e di imparare e vi assicuro che dai bambini si può imparare molto più di quello che si pensa; poi ci sono le mie colleghe, con cui vado d’accordo e a cui so che posso chiedere una mano, quando mi trovo in difficoltà.

Loro sanno che io per loro ci sono, così come io so che loro ci sono per me, nonostante possano sorgere piccole divergenze, sempre risolvibili, lungo il cammino.

Ormai sono di ruolo da poco più di due anni e sono contenta del lavoro che faccio, credo che non lo cambierei con nessun'altro al mondo. 

E oggi...

Oggi, ottobre 2016!

Fra qualche giorno saranno 18 anni che ho intrapreso la mia carriera scolastica dall'altra parte della cattedra.

In questi anni ho visto una Direzione didattica diventare Istituto comprensivo, ho viaggiato avanti e indietro per le diverse scuole in cui prestavo servizio, ho conosciuto colleghi/e fantastici/e, ho visto bambini crescere, diventare adulti e genitori; ho conosciuti direttori e dirigenti che mi hanno valorizzato e messa a mio agio, alcuni mi hanno anche insegnato a vivere la scuola, a crescere con il mio lavoro; ho conosciuto persone che mi hanno dato molto e altre a cui io ho dato altrettanto. Ho cercato di vivere al meglio ciascun ruolo che mi è stato assegnato, ho cercato di dare il massimo delle mie capacità, e sempre senza chiedere nulla in cambio.

E ora sono qui, dopo un anno scolastico, lo scorso, travagliato e particolare. Ho imparato tanto, e forse ho conosciuto meglio me stessa.

Sono cresciuta e sono diventata più forte, non solo come persona, ma anche come professionista.

Devo solo dire GRAZIE a tutte le persone che in questi lunghi 18 anni mi sono stae vicine, mi hanno dato consigli, mi hanno valorizzato... GRAZIE!

E ora vado avanti, guardandomi indietro, ogni tanto, per non dimenticare tutto le fatiche e le gioie di questo magnifico lavoro.